Clair de lune (o pietra di luna): il viaggio interiore e la femminilità (parte I)
La pietra che ho scelto di raccontare per il mese di Gennaio è il clair de lune.
Una gemma con un nome poetico ed evocativo come le omonime suite di Debussy e di Beethoven, o la lirica di Verlaine.
Romantica, misteriosa con il suo bagliore fugace. Racchiude mistero e fascino, come il nuovo anno, così carico di promesse e attese.
Caratteristiche di base
Il clair de lune o adularia appartiene alla famiglia dei feldspati, come la Labradorite e l’Amazzonite, molto comune sulla crosta terreste ma altrettanto rara nella variante adatta a ricavarne delle gemme.
E’ caratterizzata da un incantevole bagliore, che sembra sempre diverso quando la pietra si muove, conosciuto come adularescence. In passato, la gente credeva che in questo effetto si potesse riconoscere la mezzaluna e la fase calante della luna. Questo gioco di luce si deve alla struttura interna lamellare (squamosa), e il colore è dovuto alla percentuale di albite.
Il clair de lune ha tipicamente un aspetto lattiginoso, ma ne esistono meravigliose varietà di colore grigio, marrone moka, giallo, arancione, verde, rosa e bianco . I colori più rari sono blu, pesca,fumo, champagne, nero e rosso .
Le pietre di luna classiche sono sempre tagliate a cabochon, così da massimizzare gli effetti della adularescence, e raramente si realizzano delle sfaccettature.
La fresa deve inoltre allineare gli assi del cristallo precisamente nel zenith della pietra, perché questo è l’unico modo in cui si otterrà l’effetto di luce desiderato.
Dove lo possiamo trovare
Le pietre più pregiate si estraggono nello Sri Lanka.
Si trovano anche in Australia, Brasile, Germania, India, Myanmar (Burma), Madagascar, Mexico, Norvegia, Svizzera (confine italiano), Tanzania, Stati Uniti.